«Su’, Diva, prendi, adesso, e avvolgi al tuo sen
questa fascia
versicolore, ove tutte s’accolgon le illècebre;
e certo non tornerai, che tutta compiuta non sia la tua
brama».
Cosí parlava. Ed Era dagli occhi lucenti sorrise;
e quando ebbe sorriso, sul seno si pose la fascia"
UN ORIZZONTE ROSA RISERVATO AI PIU' POETICI DEGLI OSSERVATORI
Tra i fenomeni appartenenti alla categoria dell'ottica
atmosferica, uno dei più affascinanti è quello che viene
indicato con l'appellativo di Cintura di Venere.
Una fascia di un rosa delicato cinge l'orizzonte,
immergendo il paesaggio in un'atmosfera surreale:
questo evento può essere individuato all'alba o al
tramonto in direzione opposta a quella in cui si trova il
Sole, nel punto detto proprio antisolare o antelio: poco prima dell'alba il
fenomeno è visibile ad Ovest, mentre
dopo il tramonto l'evento ottico si evidenzia ad Est.
La Cintura di Venere ha anche il nome di arco anti-crepuscolare, proprio perché si verifica durante il
crepuscolo e il bagliore rosato che tinge il cielo, circonda come un arco l'orizzonte opposto al Sole.
Il fenomeno è prodotto dalla luce del Sole, arrossata,
riflessa sull'atmosfera: infatti, quando la nostra stella si
trova sotto l'orizzonte, i suoi raggi riescono comunque
a raggiungere l'osservatore, fino ad arrivare nel punto
antisolare dove vengono retrodiffusi dall'atmosfera
terrestre.
Questo affascinante fenomeno è quasi sempre
accompagnato, al di sotto, da una fascia di colore blu o viola scuro, detta
anche segmento scuro e meglio nota
come Ombra della Terra, che altro non è (ce lo
suggerisce già il nome) che l'ombra che il nostro
pianeta
proietta sull'atmosfera.
Più il Sole sarà basso sotto l'orizzonte (Est o Ovest)
maggiore sarà l'intensità dei due fenomeni e anche la
loro altezza nel punto opposto, dove il paesaggio sarà
completamente immerso in un silenzio surreale che
viene presto inondato dalla luce dell'alba, nel caso in cuisi tratti
del crepuscolo mattutino o sfumerà, al contrario, nel buio della notte.
Benché dunque la Cintura di Venere sia una
caratteristica del crepuscolo, non è detto che essa si
palesi con costante frequenza, anche perché un cielo
nitido e delle ottimali condizioni atmosferiche giocano
un ruolo chiave nella manifestazione del fenomeno
ottico, che in ogni caso non lascia mai indifferenti, soprattutto quando ad
impreziosire la scena si aggiungono altri oggetti celesti, come ad esempio
la Luna o i pianeti.
Come astrofotografa e amante di tutto ciò che accade
sulla volta celeste sia di giorno che di notte, devo
confessare che poter ammirare la Cintura di Venere è
uno dei momenti della giornata che preferisco in
assoluto; potervi assistere mi lascia sempre una
sensazione di calma, di riconciliazione, e quando mi
trovo al suo cospetto ho bisogno di respirarne la sua
energia prima di cominciare a fotografare.
L'esperienza è poi totalizzante quando nel fenomeno
riesco ad inserire anche altri eventi, come i raggi anti-crepuscolari, oppure il sorgere della Luna.
Nelle foto di seguito potrete ammirare diversi scatti che ho potuto
realizzare in circostanze davvero propizie:
talvolta calcolando ogni dettaglio e altre volte (nella
maggior parte) venendo colta di sorpresa, ho assistito a scenari
mozzafiato e realizzato scatti per me molto
significativi.
Quando la Luna piena si leva sopra l'orizzonte, immersa nel rosa, credo
che la natura scriva la più bella delle
poesie: da tutto questo infatti è nato il mio progetto
fotografico LA POETICA DEL CIELO, proprio per
descrivere e raccontare attraverso le immagini il
linguaggio poetico del cielo, frutto dell'incontro tra la
scienza e l'arte fotografica, poetica e letteraria.
LA CINTURA DI VENERE NELLA MITOLOGIA
E come ogni cosa che riguarda la volta celeste, anche il
fenomeno della Cintura di Venere trova un richiamo
nella mitologia: narra la leggenda che la dea dell'amore e della bellezza, che
per gli antichi greci era Afrodite e per i romani Venere,
possedeva una cintura dalle qualità magiche che aveva
il potere di infondere fascino, bellezza e un'irresistibile
sensualità a qualsiasi donna la indossasse, sia che si trattasse di una mortale che di una dea dell'Olimpo.
Pare che anche la dea Era talvolta ne usufruisse per
richiamare a sé il suo fedifrago marito, Zeus; vi è traccia di un episodio nel XIV libro dell'Iliade, dove Omero narracosì:
"E dal seno disciolse una fascia trapunta,
versicolore, ove tutte raccolte le illècebre aveva.
Era l’Amore quivi, la cupida Brama, il Colloquio
lusingatore, che toglie di senno fin anche i piú saggi.
Questa alla Diva porse, le volse cosí la parola:
«Su’, Diva, prendi, adesso, e avvolgi al tuo sen questa fascia
versicolore, ove tutte s’accolgon le illècebre; e certo
non tornerai, che tutta compiuta non sia la tua brama».
Cosí parlava. Ed Era dagli occhi lucenti sorrise;
e quando ebbe sorriso, sul seno si pose la fascia".
Anche Afrodite stessa si serví dei poteri della sua
cintura per far cadere tra le sue braccia il bellissimo e giovane Adone, conteso con Persefone.
Tra i comuni mortali, nelle antiche popolazioni greche e romane, era
un'usanza assai diffusa per le giovani spose quella di indossare un accessorio
chiamato cinto o cesto di Venere (dal latino cestus, dal greco κεστός)
nel giorno del matrimonio, come buon auspicio per un matrimonio felice e fecondo e in onore della dea
Afrodite.
In un gioco di richiami tra la scienza e il mito, quel che è vero è che la
Cintura di Venere ha davvero il magico
potere di attrarre l'osservatore, lasciandolo incantato
dinanzi a un orizzonte colorato di rosa, le cui tinte sembrano plasmare la notte che cala sulla Terra e adornare di luce il giorno che verrà.
Articolo e fotografie di: Teresa Molinaro